venerdì 24 aprile 2009

Differenze culturali

Mentre in Italia tutti si trastullano parlando dei temi più inutili e la gente ormai viene manipolata come Pongo lasciato al sole, qui in Spagna la gente si preoccupa solo di fare festa ogni qualvolta ci sia la possibilità.
Non che in Italia non si faccia festa, però qui quando la si fa, la fanno tutti.
Dai giovani che si ubriacano per strada a suon di Calimocho ( vino e Coca-Cola), agli anziani che passeggiano fino alle 3 di mattina come se nulla fosse.
Oggi sono venuto a conoscenza che a Salamanca il lunedi dopo Pasqua si festeggia il Lunes de agua e ora vi spiego perchè si festeggia perchè è molto divertente.

Re Filippo II aveva fatto un ordinanza che obbligava le prostitute della città ad andare fuori dalla città (dall'altra parte del fiume) durante il periodo della Quaresima, per non far cadere in tentazione gli uomini della città.
Ma la parte più divertente è che il lunedi dopo Pasqua un certo Padre Putas ( putas in spagnolo vuol dire prostituta ) le andava a prendere con una barca e le riportava in città osannato da schiere di giovani che non vedevano l'ora di darsi da fare.

Ecco.
Spero di aver reso l'idea che qui ogni occasione è buona per festeggiare.
Soprattutto se ritornato le prostitute in città.

martedì 14 aprile 2009

Che schifo

Sono a 2000 km dall'Italia ma la tragedia del terremoto in Abruzzo è all'ordine del giorno anche nei telegiornali spagnoli.
Solo che qui ne parlano in modo accettabilmente imparziale. Diciamo che fanno giornalismo.
Ringrazio la mia collega blogger Brilla Parlante perchè leggendo il suo ultimo l'intervento, ho visto un video del TG1 in cui, per 1 minuto e mezzo, la tizia ( non la chiamerò giornalista ) elenca i numeri degli ascolti record durante le edizioni sul terremoto, vantandosi. Mi ha fatto ricordare che fortunatamente nel mio Paese tutto procede come al solito.

Io non ho parole per definire questa cosa, sono solo schifato.
Le parole che più o meno rispecchiano il mio pensiero, non sono mie. Sono parole tratte dal testo di una canzone scritta 30 anni fa da Giorgio Gaber. Ma che potrebbe essere stata scritta ieri.

" Io se fossi Dio, maledirei davvero i giornalisti e specialmente tutti. Che certamente non son brave persone e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti, avete troppa sete e non sapete approfittare delle libertà che avete: avete ancora la libertà di pensare, ma quello non lo fate e in cambio pretendete la libertà di scrivere, e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti, di presidenti solidali e di mamme piangenti. E in questa Italia piena di sgomento come siete coraggiosi, voi che vi buttate senza tremare un momento!
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti, e si direbbe proprio compiaciuti!
Voi vi buttate sul disastro umano col gusto della lacrima in primo piano! "

Giorgio Gaber - "Io, se fossi Dio" (1980)



Non posso fare altro che mettere il link video, se qualcuno se lo fosse perso.
Perchè davvero non ve lo potete perdere.


http://www.youtube.com/watch?v=C9kD0DRdxRA&feature=related



lunedì 13 aprile 2009

Pasqua con i tuoi


Sono esausto. Fare la guida turistica è stancante. Ma sono felice.
Quando passi 5 giorni con la tua famiglia allargata ( c'era anche Fabrizio, il ragazzo di mia sorella) dopo 2 mesi da solo, bisogna sfruttare ogni minuto di quei 5 giorni.
E il fatto che i tuoi genitori prendano il primo aereo della loro vita, facciano il loro primo viaggio all'estero senza sapere una parola di spagnolo ti fa capire quanto ci tengano a vederti.
E tante cose mi sono rimaste impresse, istantanee di questi giorni che metto nel mio album personale, come la faccia di mia mamma quando mi ha visto all'aereoporto, mio padre che scatta foto a qualsiasi cosa, la messa di Pasqua in spagnolo, mio padre che dopo cena prende la cioccolata con i churros, Fabrizio che ripete "no gracias" a tutti i ragazzi che ci invitano a entrare nei locali, il sorrisi di mia sorella, io e Fabrizio campioni di biliardo del pub, e gli occhi lucidi della mamma quando sono partiti.
Ogni tanto una dose concentrata di Famiglia® è quello che ci vuole e forse è proprio per questo che sto bene anche da solo.
Perchè so che ci sono. O comunque mi basta poco per ricordarlo.